Nel 1968, l’anno della contestazione giovanile, del marxismo dilagante e del dissenso che libera, Aldo Spoldi raggruppa al Liceo Artistico Beato Angelico di Milano una ludica banda, La Banda del Marameo, composta da compagni di scuola (Daniela, Elio, Giuseppe). La trasgressiva compagnia raggiungerà ben presto a Crema 30 membri che, su consiglio di Patrizia Gillo, realizzeranno una tournée. Le burlesche perfomances porteranno il gesto del marameo di Piero Manzoni e di Stalin e lo sberleffo di Eistein nelle città lombarde. La Banda del Marameo, profondamente delusa e disgustata dai lavori commercializzati della società dei consumi, trova la sua base ideologica nella Scuola di Francoforte e soprattutto nei testi di Herbert Marcuse. L’irriverente Banda prende simbolicamente in giro tanto il Capitale quanto il materialismo storico, in un gioco come simbolo del mondo. Si tratta di uno sberleffo che ispirerà il giovane filosofo Andrea Bortolon, che vedrà nel Marameo il significato più alto e profondo dell’essere, così come scrive nel libro LezionidiFilosofia morale. Le azioni del Maraneo, documentate fotograficamente da Met Levi, daranno vita anche ad una serie di grandi quadri che Aldo Spoldi costruirà fra il 1968 e il 1969, esposti per la prima volta alla Fondazione Marconi e nella galleria Antonio Battaglia nel 2018. La tournée del Marameo sarà descritta da giornalisti e critici d’arte in vari quotidiani e successivamente raccolta da Luciano Inga-Pin nel catalogo-opera Ben venga Maggio nel 1977. Le ludiche contestazioni si concluderanno nel 1975, nell’aula di Alik Cavaliere all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove sarà concepito il libro Il Teatro di Oklaoma pubblicato dalla Casa Editrice Trieb e distribuito dalla galleria Banco-Massimo Minini.
In 1968, the year of youth protests, the spread of Marxism and liberating dissent, at the Liceo Artistico Beato Angelico in Milan Aldo Spoldi put together a playful band, “La Banda del Marameo,” composed of classmates (Daniela, Elio, Giuseppe). The irreverent crew soon reached a level of 30 members, in Crema, and at the urging of Patrizia Gillo decided to set off on tour. The prankster-esque performances brought the nose-thumbing gesture of Piero Manzoni and Stalin and the jeering of Einstein into Lombard cities. The Banda del Marameo, deeply disillusioned and disgusted by the commercialized works of the society of consumption, founds its ideological foundations in the School of Frankfurt and above all the writings of Herbert Marcuse. The irreverent band symbolically sent up both Capital and historical materialism, in a game seen as a symbol of the world. This parodistic romp inspired the young philosopher Andrea Bortolon, who glimpsed the loftiest and most profound meaning of existence in the Marameo, as he wrote in the book LezionidiFilosofia morale (Lectures on Moral Philosophy). The actions of the band, photographically documented by Met Levi, also gave rise to a series of large paintings Aldo Spoldi would construct in 1968-69, shown for the first time at Fondazione Marconi and Galleria Antonio Battaglia in 2018. The Marameo tour was described by art journalists and critics in various newspapers, with observations later gathered by Luciano Inga-Pin in the catalogue-work Ben venga Maggio in 1977. The playful protests came to an end in 1975, in the classroom of Alik Cavaliere at the Brera Fine Arts Academy, where the book Il Teatro di Oklahoma published by Editrice Trieb and distributed by Galleria Banco-Massimo Minini was invented.
Crema 1968 hanno collaborato Pietro Valsecchi e Aldo Spoldi
Piazza della Scala Milano. Hanno collaborato Giorgio Bettinelli, Loredana Parmesani, foto Met Levi. Vedi corriere della sera….
Galleria Vittorio Emanuele Milano 1968. Hanno collaborato Elio Spoldi, Patrizia Gillo, foto Met Levi.
accademia di Belle Arti di Brera aula di scenografia hanno collaborato Patrizia Gillo, Laura Quarti, foto Met Levi.
Accademia di Belle Arti di Brera. Aula di scenografia hanno collaborato Marcella Stefanoni, Loredana Parmesani , e il prof artista Alik Cavaliere.
Galleria Vittorio Emanuele Milano 1968, perfomance ” il naso”. Foto Met Levi